Se dovessi scegliere poche immagini per rappresentare il mio attuale sentire fotografico, non avrei dubbi: sceglierei queste 3.
La prima esprime le mie propensioni estetiche: equilibrio compositivo, armonia delle forme, utilizzo di luci ed ombre per generare spazi talvolta solo apparenti.
La seconda esplicita la mia continua ricerca visiva di elementi che possano assurgere a simboli: mostrare qualcosa che travalichi i limiti denotativi del particolare e contingente per divenire, attraverso un processo connotativo, sintesi concettuale.
La terza è legata ai molteplici processi di rivisitazione e rilettura del dato reale: cambiare il proprio punto di vista per scoprire e cogliere l’infinita varietà racchiusa in un granello di sabbia; cercare la straordinarietà nell’ordinario, senza apportare alcuna modifica se non quella di vedere con occhi diversi.
Infine l’omogeneità delle tre fotografie rappresenta la mia propensione nel ricercare un dialogo tra le immagini; dialoghi talvolta originatisi in fase di scatto, tentando di costruire delle serie capaci di sviscerare un tema in profondità, talaltre costruiti successivamente, individuando elementi di contatto tra immagini raccolte in tempi differenti.
Dimenticavo un’ultima cosa: il testo; fondamentale per guidare e condurre l’osservatore all’interno del mio immaginario, consapevole del fatto che una fotografia, se buona, può raccontare infinite storie.
OSSeRVATORIO 